I banchi studio E4000 per il Roberto Rocca Innovation building

I sistemi integrati di LAMM scelti per le aule della nuova architettura, firmata da Filippo Taidelli Architetto per Humanitas University

 

Per il Roberto Rocca Innovation Building, progettato da Filippo Taidelli Architetto per Humanitas University, LAMM ha fornito banchi studio per 359 posti distribuiti tra due aule di grandi dimensioni.

L’edificio, di recente inaugurato a Pieve Emanuele (MI) e già vincitore di importanti riconoscimenti, tra cui il Wood Architecture Prize by Klimahouse, è d’esempio per le risposte da dare alle sfide climatiche, nonché per le soluzioni di sostenibilità ambientale utilizzate (l’edificio è certificato Leed Gold). Un’architettura che il progettista stesso definisce come «hangar della conoscenza», ossia come un padiglione industriale dalle ampie campate in legno lamellare dotato di grande flessibilità, tanto da poter facilmente assorbire i cambiamenti di layout.

Per i banchi studio la scelta è ricaduta sull’essenzialità e praticità del modello E4000 disegnato da Lucci e Orlandini. Adattabile ad ogni tipo di spazio, il sistema integrato e continuo di sedute e tavoli si dispone nelle aule dell’Humanitas University in piano e in file diritte. Dotati di un piano di scrittura ribaltabile di profondità maggiorata (5 cm in più rispetto alla misura standard di 30 cm), i banchi studio sono attrezzati con canaline di elettrificazione e prese elettriche. I sedili, gli schienali e il piano di scrittura sono in laminato HPL Abet 657 con finitura holz; le strutture sono verniciate in nero semi-opaco. Stesse caratteristiche per i sistemi E4000 approdati a Catania, dove LAMM è stata coinvolta nell’allestimento di tre aule per un totale di 90 posti.

Progetto: Humanitas University | Roberto Rocca Innovation Building
Luogo: Pieve Emanuele, Milano – Italia
Architetto: FTA | Filippo Taidelli Architetto
Committente: Pieve Srl
Main Contractor: Colombo Costruzioni, Landi
Anno: 2023
Fornitura LAMM: Banchi studio E4000 – Lucci e Orlandini
Fotografo: Mauro Davoli

 

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